Cosa sono i libri e la scrittura oggi? Come si formano e come confrontarli con i modelli del passato?
Come si può scrivere un libro nel 2018? Semplice, se sono whatsapp addicted e non ho nessuna voglia di faticare con i costrutti della lingua (italiana) allora cosa meglio di Zapptales che mi consente di trasformare le chat della app più amata del mondo (occidentale) di instant messaging in un libro vero e proprio da confezionare e stampare con grafica e stile personalizzabile (audio e video integrabili con QR Code).
Da brividi, pensando a come queste scorciatoie potrebbero essere utilizzate per disaffezionarsi dalla lingua italiana non solo su un piano di lettura ma anche di scrittura ed addirittura di grafia editoriale… da brividi ripensando anche a modelli comunque ascrivibili all’era moderna della nostra evoluzione culturale come ad esempio la scrittura della Costituzione Italiana che una (relativamente) recente analisi di Tullio de Mauro ha evidenziato come capolavoro anche di comprensibilità e leggibilità: malgrado l’intento e la funzione in qualche maniera dottrinale-burocratica del testo in oggetto è stata applicata grande cura nel cercare di renderla più leggibile e comprensibile possibile – ricordiamoci come l’Italia degli anni ’40 era composta da una popolazione in larga parte semi-analfabeta – a cominciare dalla quantità media di parole utilizzate per ogni periodo = 19,6 esattamente nei limiti di quello che è considerato un periodo comprensibile ovvero composto fra 20 e 25 parole.
Già, ma nell’era di WhatsApp quali sono le metriche da applicare per considerare un periodo o addirittura un libro comprensibile e leggibile?
