Che sia un utente umano o un bot una corretta sitemap ed una corretta ottimizzazione dei link sono la corretta chiave di interpretazione per un’efficace UX.
User eXperience ovvero l’esperienza utente è ciò che conta e se l’utente da soddisfare è un umano in carne ed ossa (tutto occhi ed orecchi visto che si parla di percezione in primis) oppure un bot che si comporta in tutto e per tutto come un non vedente (con particolari esigenze tecnologiche) allora le parole chiave !Abracadabra per lavorare bene sono sitemap e link ed il tutto, ovviamente, in ottica di !Architettura dell’informazione.
Ce lo ricordano gli specialisti di Yoast con un bell’articolo sulla struttura dei siti Web disegnando un’efficace gerarchia homepage-categorie-sottocategorie-post-tag-parole_chiave ed il tutto in sinergia con il menù di navigazione e la necessità di costruire una strategia di link interni e landing pages funzionali ad eventuali conversioni ed obiettivi da settare.
Lo conferma un altro articolo ancor più raffinato come capacità di analisi (ma anche di sperimentazione) di Search Engine Land che ci illustra i risultati di un esperimento di indicizzazione di Google Bot arrivando a delle conclusioni inaspettate come quella che i javascript-link servono a far indicizzare le pagine ad essi collegati ma senza valorizzarle a livello di rank per il relativo anchor text oppure che un testo nascosto tramite accorgimenti css (dichiarazioni di stile) di qualche tipo vengono comunque indicizzati. Confermata l’importanza dei link di primo livello non solo come repentino invito all’indicizzazione delle pagine di riferimento ma anche come valorizzazione del rank relativo all’anchor text del link e del testo contenuto sempre dalla pagina collegata.
