“Non credere nei media”… meglio credere alla propria capacità di analisi critica o magari alla capacità di analisi di tool di verifica dell’informazione progettati ad hoc per non cadere facilmente in truffe di varia grandezza ed importanza.
Così è se vi pare, si potrebbe dire pirandellisticamente parlando… o forse nell’era del digitale così è se lo percepiamo? Già ma quel che percepiamo quando ascoltiamo un audio o vediamo un video è la “verità” o, più pragmaticamente parlando, è qualcosa di plausibile?
Ce lo dobbiamo necessariamente chiedere alla luce delle recenti evoluzioni tecnologiche che permettono a chiunque (che abbia un minimo di dimestichezza con la tecnologia digitale) di produrre cosiddetti !deepfake ovvero false informazioni e testimonianze anche video, e più recentemente, audio.
La filiera della plausibilità di un’informazione acquisita online è complessa ma uno strumento semplice da utilizzare che può venirci in aiuto nella verifica è InVid ovvero una serie di software abbastanza noti ed utilizzati dagli addetti ai lavori che producono informazione e disponibili anche sotto forma di plugin per browser e che permettono di verificare velocemente e facilmente se determinati frame sono già stati prodotti ed utilizzati da altre fonti social e magari in un’ottica di assemblaggio fake. Una soluzione tutta europea e che dovrebbe diventare patrimonio comune di conoscenza non solo per chi produce informazione ma anche per chi ne usufruisce.

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