Che futuro avranno le PWA?

L’esperienza utente verrà assorbita prossimamente in maniera totalizzante dal Web?

Le PWA o Progressive Web App sono una delle frontiere più affascinanti di riprodurre l’esperienza utente che può avere sul Web tramite una vera e propria app e quindi aumentando il gradimento e coinvolgimento dell’utenza finale rispetto all’esperienza stessa.

Microsoft crede molto nelle Web App e questo è molto significativo perché la creatura di Bill Gates è un’azienda che attualmente investe tantissimo nei meccanismi di interoperabilità fra sistemi operativi diversi

Le iniziative di grandi o piccole aziende di sviluppo si moltiplicano per diffondere maggiormente la filosofia delle Web App: Electron offre la possibilità di sviluppare app multi-piattaforma grazie alla santa trinità del digitale JavaScript, HTML, and CSS e con una grande attenzione anche alla questione dell’accessibilità; altro esempio quello di pwa2pack che promette di trasformare una pwa ma anche un sito Web in un’app compatibile con Google Play in poche mosse.

L’evoluzione delle progressive in trusted web activities (twa) capaci così di essere traslocate anche su Google Play dovrebbero convincerci delle potenzialità dei linguaggi del Web che potrebbero assorbire ancor più vaste fasce di utenza/target attirate non solo da un’esperienza online in real-time ma anche dall’accezione di esperienza-app da utilizzare offline e magari con più efficaci meccanismi di interazione.

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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