Didattica mista: note UI ed UX

Possiamo considerare la Didattica mista come un’interfaccia utente ed analizzarne la conseguente esperienza utente? Un’opportunità importante per un mondo che evolve velocemente verso nuovi scenari digitali.

Appena Zuckerberg ci ha deliziato con il miraggio di un futuro metaverso (stretta commistione fra reale e virtuale) molte altre aziende si sono affrettate ad illustrare progetti che prevedano un’umanità sempre più utilizzatrice di caschi iper-tecnologici proiettata in ambienti virtuali in ottica !Phygital.

Nel frattempo, l’emergenza pandemica ha stravolto l’esistenza di molti adolescenti in maniera drammatica ed un certo digitale diffuso si è imposto in tutti gli ambienti didattici che pure oscillano fra politiche di didattica in presenza, a distanza o mista.

E’ interessante notare come, data libertà ai docenti o agli studenti di scegliere, la didattica a distanza si impone rispetto a quella in presenza con un rapporto di 3:1 ovvero se in una classe di trenta studenti viene lasciata libertà di scelta gli studenti che sceglieranno di venire in classe in presenza saranno dieci ed il resto a casa tramite i classici strumenti della didattica a distanza (e nel frattempo molti corsi sono erogati esclusivamente online).

In questo contesto la blended education, da intendersi nella sua accezione di didattica mista ma indicata nel mondo anglosassone più spesso come hybrid teaching, garantisce possibilità diverse di partecipazione a studenti che, per necessità o preferenza, propendono per l’una o l’altra modalità di partecipazione. Per questa ragione diventa necessario sperimentare modalità di erogazione didattica ottimizzata al fine di accontentare personas che si trovano in ambienti diversi: personalmente sto sperimentando una modalità che aspira a connettere studenti in presenza con quelli a distanza e quindi permettendo al docente di avere un’unica interfaccia utente di riferimento ma spazialmente diffusa.

Hybrid teaching UIUX guidelines

La mia personale deformazione culturale e professionale mi ha portato ad immaginare l’esperienza di docenza in modalità mista come se fosse una User Interface e quindi cercare di migliorare alcuni tratti di User eXperience utilizzando una serie di accorgimenti e strumenti.

Tutti insieme in un unico ambiente

Anche gli studenti in presenza sono tenuti a venire con un device utile – non solo per fare le esercitazioni pratiche ma anche… – per seguire la lezione in maniera tale che si sentano in contatto con gli studenti online. Personalmente ho utilizzato teams-meet-jitsi in diversi ambienti didattici, ma indipendentemente dal software utilizzato, la piattaforma per la didattica a distanza deve diventare la regia della lezione in termini di materiale didattico mostrato (in presenza anche su videoschermo ovviamente), esercitazioni da svolgere e quant’altro necessario per la lezione.

Intelligent Rotation Webcam

la webcam scelta ha un aspetto antriopomorfo che la rende attraente e simpatica

Una smart webcam capace di seguirmi in classe mentre mi sposto dalla cattedra alla lavagna, oppure per illustrare alcuni supporti didattici, o ancora quando mi avvicino (regole di distanziamento comunque docet) per interagire con gli studenti in classe: T6, così si chiama il modello che sono riuscito a procurarmi, è diventata oramai una specie di mascotte per gli studenti in presenza che si divertono nel vedere come ogni tanto si ‘sbaglia’ e segue gli studenti invece che il docente… per gli studenti online vedere anche la classe in presenza e comunque un’inquadratura diversa dallo solita statica su “docente in cattedra” diventa un discreto vantaggio e diversivo.

Microfono ambientale

piccolo microfono ambientale di forma tonda

Sempre con una spesa relativamente modesta mi sono procurato un microfono ambientale grazie al quale far sentire meglio la mia voce quando mi sposto così come le voci degli studenti in aula diventano maggiormente comprensibili dagli studenti online.

Uscita audio

Dove possibile, uscite-casse audio diventano un aiuto prezioso per far sentire meglio le voci degli studenti online a chi è in presenza.

Didattica maggiormente impegnativa ma praticabile

Quello che posso testimoniare e condividere ad oggi è che…

  • il tentativo di creare un ambiente unico sta almeno in parte funzionando e riprova ne è che alcuni gruppi di lavoro degli studenti per la realizzazione degli elaborati richiesti sono costituiti da alcuni studenti in presenza ed altri a distanza (!?!)
  • al docente è richiesto uno sforzo maggiore ma – se si supera la difficoltà psicologica di considerare gli ambienti online e quelli in presenza separati-diversificati allora… – dopo un po’ diventa spontaneo muoversi agilmente in classe un po’ come ai vecchi e bei tempi pre-pandemia salvo utilizzare il computer per erogare la lezione (ma per molti docenti tecnico-pratici è la routine-standard)
  • l’aspetto empatico-emozionale-psicologico di considerarsi in un ambiente unico da parte di docente e studenti non è da sottovalutare perché allevia quel sentimento di costrizione e mortificazione che soprattutto gli studenti online denunciano di soffrire
una ragnatela di hub e cavi usb connettono i vari dispositivi

Conclusioni

La mia personale opinione è che hybrid teaching models saranno sempre più diffusi, vuoi per esigenze varie oppure per tendenze di costume socio-tecnologico che si stanno affermando… la soluzione di interfaccia utente di ambiente unico per la didattica mista è sicuramente ancora da collaudare ed ottimizzare ma promette bene in termini di miglioramento dell’esperienza utente finale (tutta, a distanza ed in presenza) senza dimenticare i tanti vantaggi che può portare una connessione internet in termini di ospitalità di artisti ed ospiti che difficilmente potrebbero venire a trovarci in aula fisicamente e tutti gli altri tipici vantaggi di una erogazione di didattica a distanza.

Ode al docente in didattica mista

Bella esperienza vivere nel panico vero? In questo consiste essere un Docente in Didattica Mista! Io ne ho viste cose che voi in pantofole e in DAD non potreste immaginarvi… Echi di bisbiglii degli studenti a distanza che uscivano dalle casse e rientravano in loop dai microfoni degli studenti in presenza… e ho visto icone degli studenti nel cyberspazio che si mescolavano alle immagini di volti mascherati e distanziati in aula… E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia… È TEMPO DI TORNARE IN PRESENZA! (“Hai fatto un gran lavoro sì?!? Ora hai finito eh!?! Peccato però che nessuno ti capirà! Sempre che questo significhi insegnare…”)

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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3 pensieri su “Didattica mista: note UI ed UX”

  1. Sono stato in un corso online dove usano un famoso insegnante per insegnare a 300 persone allo stesso tempo e impiegano 20 tutor di supporto, quindi se non sai qualcosa puoi sempre chiedere al tutor di supporto.

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