Una proposta di app editoriale per provare a sperimentare nuove forme di interazione con l’utenza finale.
Sono ancora un appassionato lettore di quotidiani e periodici su carta: al bar, nelle biblioteche, dal dentista, a casa di parenti ed amici e vorrei davvero veder sopravvivere questa forme di fruizione dell’informazione ma come? Spesso quando leggo un articolo che mi interessa ricerco tramite comando vocale grazie allo smartphone l’equivalente o simile presente sul digitale e quindi lo diffondo ai miei amici e colleghi (ho un rapporto malato con le app di instant messaging come telegram e whataspp che sono il mio vero canale social…).
Così mi è venuta a mente l’idea di un prototipo-app che potrebbe supportare e promuovere il mondo dell’editoria tutta (facendo lavoro di squadra) facilitando il reperimento online del corrispettivo documento usufruito su carta – saggi e narrativa oltre che periodici e quotidiani – attraverso diverse opportunità:
- QR-Code che colleghi direttamente alla versione digitale di ciò che si sta leggendo su carta;
- reverse image search su un’immagine riquadrata di riferimento e che ci trasporti immediatamente alla corrispondente versione digitale;
- utilizzo del titolo dell’articolo-capitolo che a mo’ di parola Abracadabra viene utilizzato come parola-query per ritrovare il corrispettivo online e sempre attraverso un’acquisizione visuale di una parte significativa di quello che si sta leggendo su carta tramite smartphone.

Immagino dunque uno scenario in cui i prodotti su carta diventano (relativamente) pochi ma eccellenti ambasciatori (eccellenti anche per la loro fattura e raffinatezza di realizzazione) di un’informazione digitale molto estesa ed articolata messa a disposizione dagli editori attraverso una piattaforma unica di riferimento raggiungibile appunto attraverso meccanismi di codici, parole ed immagini facilmente interpretabili dall’app di riferimento grazie ai suesposti meccanismi di link di reperibilità.
Quotidiani, periodici, libri, saggi, romanzi di altissima qualità che circolano in ambienti “fisici” e fisicamente fra le persone potrebbero così diventare eccellenti ambasciatori e testimoni delle corrispondenti versioni digitali sostenuti da meccanismi pubblicitari oppure fruibili nella loro interezza tramite accesso a pagamento e così ritrovare un loro nuovo ruolo in questa società sempre più digitalizzata.

