Siamo pronti per la Creatività Artificiale?

google arts che offre numerosissime collezioni d'arte digitale

Possiamo definire Creatività Artificiale quei prodotti di creatività che vengono realizzati grazie all’Intelligenza Artificiale peraltro frutto, a sua volta, della creatività umana.

Grazie ad algoritmi, machine lerning ed intelligenza artificiale alcuni umani, a metà strada identificabili fra matematici e creativi, riescono a realizzare delle meraviglie che sono al tempo stesso minaccia ed opportunità ed il Bestiario dell’Intelligenza Artificiale rende davvero bene l’idea delle emozioni che possiamo provare di fronte a queste nuove creature generate dalle macchine.

Google Arts & Culture – che si è ispirato evidentemente ad Europeana (portale europeo che raccoglie beni culturali ed artistici ammirabili e rappresentabili digitalmente) – offre una serie di esperienze veramente affascinanti per il cultore dell’arte online: semplici giochi per bambini come la possibilità di colorare opera d’arte, possibilità di ricerca di opere d’arte per autore-anno-colore-eccetera, audio-descrizioni, visioni ad alta definizione a 360 gradi e in 3D, e buon’ultima la possibilità di realizzare un Manga!?!

Supportata dalla potenza di calcolo di Google riesce ad addentrarsi anche in interessanti esperimenti di !Creatività Artificiale come nel caso dell’incredibile procedimento per colorare artificialmente i Quadri di Facoltà di Gustav Klimt grazie all’aiuto di esperti umani ma anche dell’intelligenza artificiale (simile per certi versi ad altri esperimenti di colorazione tramite AI).

Altro esperimento in tema di creatività artificiale quello compiuto da un gruppo di musicologi, compositori ed esperti di intelligenza artificiale per completare in maniera artificiale la Decima Sinfonia di Beethoven.

Poteva stare ferma a girarsi i pollici META? No davvero ed ecco allora una procedura in pochi passi per animare il disegno del vostro pargolo!?!

analisi di un disegno infantile per realizzarne una versione animata

Alcuni quesiti da porsi sulla Creatività Artificiale

  • Siamo in grado di distinguere la creatività naturale da quella artificiale?
  • Come possiamo imparare a distinguere la creatività naturale da quella artificiale?
  • Si può parlare di disinformazione e fake in caso di creatività artificiale che tende a completare opere d’arte generate dalla creatività umana naturale?
  • La creazione di algoritmi ed intelligenze artificiali creative deve essere considerata essa stessa una nuova forma di creatività e sottoposta a diritto d’autore?
  • Questa nuova forma di creatività artificiale è opportuno che sia supportata da protocolli ad hoc e/o svilupparsi secondo diverse scuole di stile e pensiero?

A voi le ardue risposte o magari l’occasione per porre un’ennesima domanda in merito…

Intanto che ci riflettete provate a dare un’occhiata a simplified: vera e propria marketing machine che grazie all’intelligenza artificiale permette di velocizzare il copywriting di testi così come la realizzazione di grafiche di vario tipo e particolarmente adatte per la comunicazione social

Siete rimasti senza parole? E allora provate anche https://narrative-device.herokuapp.com … io l’ho fatto utilizzando i termini accessibility/autism e vedete un po’ cosa ha generato…

“The accessibility of public transportation is a major issue for people with autism. Many people with autism have difficulty understanding verbal instructions and can have a difficult time following directions. This can make it difficult for them to use public transportation. There are also few autistic-friendly public transportation options.”

A proposito… se volete illuminarvi sulle sensibilità delle persone autistiche allora chiaritevi qualche idea ascoltando il racconto della ballerina e coreografa autistica non binary, Federica Giusto in arte Red Fryk Hey “autistica senza disabilità cognitiva e compromissioni”… perché quello di cui bisogna sempre tenere conto non è solo cosa artisticamente produciamo ma per chi… e nello scenario della disabilità si trovano come dire… esigenze fantastiche!

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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