UI UX Memorie Digitali

foto in bianco e nero di ragazza che scrive grazie ad una vecchia macchina da scrivere

C’è qualcosa di cyberpunk nell’attitudine degli Indiani nel preservare la tradizione della scrittura con le macchine da scrivere.

Ci racconta il Post che ancora resiste in parte l’affezione di tanti lavoratori dattilografici in India a trascrivere i documenti legali necessari ai tribunali (peraltro tradotti in svariate lingue ed idiomi alla bisogna) con le macchine da scrivere meccaniche e non affidandosi a computer più o meno portatili!?!

La ricorrente mancanza di energia elettrica è sicuramente una ragione molto valida… e non è una questione da terzo mondo se ci riflettete bene: la mancanza di materie prime ed ‘energie’ ha impattato profondamente già dall’autunno 2021 anche il ‘primo mondo’… i documenti poi – inchiostro su carta – si conservano anche con maggiore certezza rispetto alla volatilità del digitale e per finire scrivere con le macchine da scrivere è un gran bell’allenamento… è un rapporto diretto ed intimo con una macchina che ha svariate componenti meccaniche e chimiche (l’inchiostro appunto).

Mi ricorda un po’ il film Cyberpunk CRASH dove l’uomo e la macchina si fondono a causa di un incidente stradale e mi saltano alla mente tutti quegli esempi in cui l’essere umano predilige il contatto fisico con un’interfaccia: i dischi di vinile preferiti per via della copertina e della loro materialità, i libri che grazie al loro odore e al loro “essere carta” continuano ad essere preferiti dalla maggior parte dei lettori e via dicendo.

Cosa succederà in futuro? Beh causa virus e decadimento elettromagnetico sicuramente i supporti analogici per documenti e foto continueranno ad essere privilegiati per finalità di fruizione e conservazione a lungo termine: forse assisteremo ad una divisione fra quantità e qualità di ciò che vogliamo conservare? Il ‘grosso’ delle nostre memorie continueranno ad essere conservate digitalmente ma quella fotografia o quel libro a cui tengo particolarmente preferisco averli stampati sul comodino e sullo scaffale?

Intanto che ci riflettiamo mi sembra quasi di sentire il tic-tac delle macchine da scrivere che proviene dalla lontana India…

mani che interagiscono con meccanismi di macchina da scrivere

…e a proposito di memoria ricordiamoci di ricordare (e conservare) anche grazie a Webrecorder

Webrecorder evolve e ci offre svariati strumenti per conservare a lungo termine l’informazione pubblicata sul Web.

https://webrecorder.net è un gran bel progetto sulla conservazione digitale a lungo termine che grazie alle sua svariate collaborazioni internazionali e quindi esperienza pratica accumulata ‘sul campo’ è in grado di offrirci preziosi strumenti pratici:

  • ArchiveWeb.page è un’estensione per chrome che consente di archiviare ciò che stiamo navigando sul web…
  • ReplayWeb.page consente di visualizzare offline come singolo web site tutto ciò che abbiamo archiviato tramite le nostre attività di archiviazione online…
  • Browsertrix Crawler è un efficace sistema di archiviazione web che però necessita di una qualche forma di dimestichezza con la linea di comando da terminale…
  • pywb è uno strumento avanzato per archiviare e visualizzare tramite framework python.

Ora che sta per ricominciare l’attività accademica questa mio post vuole essere un invito a prendere maggiormente in considerazione anche in Italia un tema come quella della conservazione a lungo termine dell’informazione digitale che viene spesso accantonato (e non solo a livello accademico…).

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è homepage-webrecorder.png



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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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