Politically Correct e tempi digitali reprimono l’espressività artistica?

Bisogna necessariamente riflettere su come le regole ed i tempi del digitale stanno compromettendo stili ed opportunità dell’espressività artistica.

L’intervista al musicista ‘metallaro’ Nergal va letta tutta d’un fiato, poi riletta con calma più volte, poi spegnere lo schermo, chiudere gli occhi e riflettere per qualche minuto (almeno).

Le critiche rivolte al sistema di comunicazione digitale ed in particolare alle piattaforme social – che cerco di sintetizzare nei seguenti punti – meritano una forte riflessione su come ottimizzare il proprio storytelling:

  • è impossibile esprimersi liberamente per cui l’espressività artistica ne risente drammaticamente (le grandi star del passato non sarebbero potute emergere nell’attuale sistema comunicativo ed anzi bannate=cancellate definitivamente);
  • le giovanissime generazioni hanno una soglia di attenzione bassissima penalizzando così le ambizioni di uno storytelling meno compulsivo da quanto effettuato nei mainstream progettati apposta per letture usa-e-getta-o-condividi come può essere ad esempio tik-tok.

Collegato a quest’ultimo aspetto la necessità di produrre contenuti in cui i tratti significativi importanti siano assolutamente messi in evidenza e ripetuti in maniera multi-modale: il concetto più importante lo scrivo nel titolo, lo riscrivo nel testo evidenziandolo in grassetto e magari in un altro punto ancora del mio layout-documento allego un’immagine in cui la didascalia ribadisce il solito concetto.

E voi cosa ne pensate a tal riguardo?

un orologio a lancette impazzito segna lo scorrere del tempo al contrario
User:Janka, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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