Posso giocarci?

Nell’era del digitale e a ridosso dell’entrata in vigore degli obblighi in tema #InclusiveDesign non è una domanda di poco conto e il portale di recensioni CAN I PLAY THAT? diventa un’ottima risorsa per capire le esigenze delle persone con caratteri speciali.

Dal logo-tipo (molto bello con la P che allude ad un punto interrogativo) all’interfaccia (molto curati i focus, gli aria e tutto quel che serve all’accessibilità digitale) https://caniplaythat.com/ raccoglie direttamente le recensioni di persone con disabilità rispetto agli aspetti inclusivi di migliaia di videogiochi presenti sul mercato.

Marijn (ActiveB1t) recensisce un restyling di un sempre-eterno come Doom e ci svela come ora sia possibile regolare contrasti e dimensioni degli elementi, le notifiche temporali, volume delle voci, musica ed effetti sonori, aumentare la definizione, disabilitare lampeggiamenti, rimappare i comandi, vibrazioni e output sensoriali, semplificare l’interfaccia (andando incontro alle esigenze di ipovedenti, neurodivergenti, epilettici, disabili motori).

Molto interessante anche la recensione di Ben Bayliss del visore Sony per realtà virtuale PSVR Accessibility Review che ci fa capire come questi dispositivi possono mettere ancora in difficoltà chi utilizza ausili acustici come gli impianti cocleari così come c’è ancora moto da migliorare sotto il profilo ergonomico per andare incontro alle esigenze di utilizzo da parte di chi ha difficoltà ad utilizzare controlli ma anche dispositivi fisici. Aspetto non di poco conto anche quello per cui l’utilizzo ottimale è previsto per una persona che riesce a stare in piedi. In conclusione, i visori VR sono sperimentazioni affascinanti a livello sensoriale ma ancora presentano ostacoli per neuro-divergenti e più in generale per chi può incontrare qualche difficoltà (anche per difficoltà nei movimenti o di postura) nella gestione degli articolati dispositivi hardware da configurare.

un utente indossa un visore di realtà aumentata

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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