Blu Castiglioncello: come nasce un colore (e un brand territoriale?)

Ho proposto a una rete di operatori locali di realizzare un nuovo colore blu-castiglioncello in quanto a Castiglioncello il blu è sempre davanti ai nostri occhi: dal mare al cielo per passare anche dal colore della maglia della locale squadra di calcio (!?!) e, ovviamente, senza dimenticare l’ottenimento annuale della Bandiera Blu che viene assegnata alle località di mare che risultano non solo belle ma anche pulite.

L’artista Vincenzo Lipari, con il quale ho portato avanti diverse sperimentazioni sulla comunicazione digitale – ultimamente nella sua nuova sede di Station Gallery Emporium di Via Aurelia 608 a Castiglioncello (Livorno) – ha raccolto la sfida e individuato il colore adatto secondo la sua sensibilità definibile con i parametri di identificazione cromatica …
Color Hex 2C2B8B
RGB 44 43 139
HSL 0.67 0.53 0.36
HSV 241° 69° 55°
CMYK 0.68 0.69 0.00 0.45
XYZ 6.5628 4.1273 24.8768
Yxy 4.1273 0.1845 0.1160
Hunter Lab 20.3158 22.1100 -58.3800
CIE-Lab 24.0879 32.3331 -53.1496
e declinandolo in quattro loghi (di cui riporto i primi bozzetti) ognuno adatto ad essere utilizzato in diversi contesti e per diverse funzionalità comunicative.

Ho sottolineato anche la necessità di realizzare un brand territoriale denominato #BluCastiglioncello con il preciso obbiettivo di cercare di risollevare le sorti di un territorio fortemente in affanno da un punto di vista economico attrezzandosi con appositi strumenti del marketing e della comunicazione digitale.

Oltre all’ideazione e presentazione della tonalità cromatica locale ho proposto quindi di:

  • promuovere l’hashtag #BluCastiglioncello attraverso post e appositi account social;
  • cambiare tutte le password wi-fi locali per l’appunto in #BluCastiglioncello per diffondere anche a livello di passa-parola tra chi viene a visitare Castiglioncello e imprimere nella loro memoria il brand territoriale;
  • adottare il payoff sempre da me ideato “The color of my holidays in Tuscany (Italy)” rigorosamente in lingua inglese e questo perché i turisti del Centro e Nord Europa risultano i più interessati alla località e non ha più senso avere come target esclusivo il turista locale che ha sempre meno capacità di spesa;
  • implementare una strategia di marketing digitale principalmente basandosi su Google Ads (ma non solo) con target potenziali turisti appunto del Centro e Nord Europa dirigendoli verso un sito Web in lingua inglese che faccia da aggregatore e distributore di call-to-action verso le offerte degli innumerevoli operatori locali e con uno stile decisamente essenziale ma capace di trasmettere empatia (come lo è, per esempio, quello di https://www.lisabotti.it/ …altra fantastica artista e interprete della cultura, in questo caso eno-gastronomica, locale).

Di tutta la mia proposta di azione collettiva di branding territoriale per salvare una località (che mi è nel cuore fin da quando ero bambino) sono state accettate solo le caratteristiche più esteticamente appaganti – naming e colore – che da sole non sono sufficienti, ovviamente, a valorizzare l’imminente stagione connotandola con preziose visite dall’estero; eppure, dal mio punto di vista, non è solo un’opportunità preziosa di branding e di marketing… ma un possibile esempio di come un territorio potrebbe essere in grado di rispondere collettivamente ad una crescente opera di depauperamento economico – che inficia sopratutto sul commercio e artigianato di prossimità – utilizzando gli stessi strumenti della comunicazione digitale che, in qualche maniera, hanno generato questa situazione di difficoltà.

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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