Di recente ho partecipato a un momento pubblico di confronto con il MUSE (Museo delle Scienze di Trento) ed ho così scoperto la sua variegata offerta di esperienze utente (UX) in senso inclusivo:
- guide multilingue usufruibili anche da smartphone per superare ostacoli linguistici;
- materiali per Bisogni Educativi Speciali;
- guida e !storia sociale del museo in Comunicazione Aumentativa Alternativa;
- uno spazio calmo per per rilassarsi;
- proposte di visite speciali con accompagnamento tra cui laboratori tattili-sensoriali e disponibilità di interprete LIS (Lingua sei Segni Italiana);
- audio-guide e e guide in modalità facili da leggere secondo lo standard ETR (Easy To Read).
Complimenti per aver pensato quindi alle esigenze di persone cieche, sorde, neuro-divergenti, eccetera con diverse soluzioni di #InlcusiveDesign: la sfida per tutti i musei credo che sia ora cercare di trovare delle opportunità di raccontare con varie modalità espressive i diversi specifici ambienti quando sono fisicamente approcciati da persone con disabilità.
Altra questione nodale organizzare modalità di restituzione e feedback delle esperienze museali attraverso l’istituzione di momenti, strumenti e spazi di libera creatività espressiva e storytelling che non discrimino la possibile espressività delle persone con caratteri speciali.

