INCLUSIVE DESIGN TEST

Provate a mettervi nei panni di…

Una persona cieca

Utilizzate solo la tastiera e avrete un’idea di come può essere l’ordine di lettura ma anche le difficoltà di navigazione di una persona cieca: fate soprattutto attenzione a cosa succede utilizzando i tasti ESC, TAB, ENTER, FRECCE e BARRA SPAZIATRICE in questa maniera controllando anche se appare chiaramente il focus da tastiera, molto utile per chi, soffrendo di spasmi e tremori, privilegia l’utilizzo della tastiera per navigare e utilizzare un sito web. Si stima che siano circa 220 mila le persone cieche in Italia.

primo piano di una tastiera

Una persona daltonica

Tramite il plugin silktide è possibile simulare diverse condizioni di daltonismo. L’8% della popolazione maschile e lo 0,2% della popolazione femminile soffre di qualche forma di insolita percezione del colore (daltonismo).

la maschera arlecchino appare senza i suoi variegati colori!

Una persona ipovedente

Sempre grazie al mitico plugin silktide è possibile anche simulare diverse tipologie di difficoltà a livello di percezione e acutezza visiva. Sono quasi 1,5 milioni le persone ipovedenti in Italia.

Arlecchino in diverse pose e comunque tutte sfocate

Una persona sorda

Spegnete semplicemente audio e casse dal vostro computer e sperimentate un’esperienza utente senza suoni facendo attenzione che tutto ciò che è suono, rumore, parlato, musica, eccetera dovrebbe essere comunicato attraverso alternative testuali e/o sottotitoli. In Italia sono circa 7 milioni di persone in Italia con problemi di udito più o meno gravi, di cui ben 45mila sorde.

cassa audio prv

Una persona che soffre di tremori e spasmi

Se utilizzate normalmente la mando destra utilizzate il mouse con la mano sinistra, ovvero utilizzate la mano meno abituata a utilizzare il mouse. Potete provare anche l’estensione Web Disability Simulator che rende difficoltoso l’utilizzo del mouse. Solo in riferimento al tremore essenziale si calcola che, in Italia, tale patologia colpisca oltre 370.000 persone.

Una mano apparentemente ferma va in aiuto ad una mano apparentemente tremolante

Persona dislessica

Sempre con l’estensione Web Disability Simulator potete provare un’esperienza di lettura con lettere casualmente invertite. In Italia, si stima che i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), tra cui la dislessia, colpiscano oltre il 5% della popolazione.

un cervello che vede l'ordinamento dei numeri in maniera corretta si confronta con un altro cervello che confonde l'ordinamento degli stessi numeri http://www.scientificanimations.com, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

Persona neuro-divergente

Sempre con l’estensione Web Disability Simulator di cui sopra potete provare ad arricchire il sito web con elementi in movimento e che diminuiscono la concentrazione ma in realtà bisogna fare attenzione che il sito web in esame non presenti di per sé qualsiasi movimento, lampeggiamento, auto-aggiornamento, scorrimento di informazioni, avvio di comunicazioni multimediali che si avviano automaticamente, da evitare anche task che siano legati a limiti temporali per la loro esecuzione. Addirittura lampeggiamenti e intermittenze superiori a tre battiti al secondo rappresentano un pericolo vero e proprio per le persone caratterizzate da epilessia foto-sensibile. Si stima che circa una persona su sette presenti una forma di neuro-diversità.

Test con soggetto direttamente interessato

Ancor più parlando di neurodivergenza sarebbe importante coinvolgere quante più persone direttamente interessate ad un’esperienza utente semplificata magari sottoponendo un questionario breve e abbastanza semplice da capire come quello che segue…

Ti va di vedere e navigare su WWW.SITOWEBDATESTARE.IT ?

Abbiamo bisogno del tuo aiuto per capire se è un sito web fatto bene rispondendo a 7 domande…

  1. Ti piace?
  2. Secondo te di cosa parla?
  3. Puoi provare a TASK DA SVOLGERE e raccontarci com’è andata?
  4. Ti sembra facile da utilizzare?
  5. Ci sono delle animazioni o dei movimenti inaspettati che ti danno fastidio?
  6. C’è qualcos’altro che ti da fastidio oppure non ti piace del sito web?
  7. C’è qualcosa che non riesci a comprendere di quello che è scritto o comunicato sul sito Web?
tanti cervelli di tipo diverso sono presenti nell'umanità MissLunaRose12, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

Test per valutare l’accessibilità di un prodotto di design materico

Bene! Se avete fatto tutte le simulazioni di cui sopra ora siete pronte e pronti per salire di livello in questo gioco di simulazione e test e avventurarvi nell’interazione con un oggetto materico simulando varie tipologie di differenti possibilità percettive!?!

app per ipovisione e daltonici, mascerina per occhi, timer da trenta secondi, guanti per diminuire la sensibilità delle mani e tappa-orecchi costituiscono il perfetto kit per inclusive tester di prototipi fisici di design

Mentre sono ben note le procedure di analisi accessibilità per le interfacce digitali ritengo fondamentale cercare di mettersi nelle scarpe di una persona con disabilità temporanee oppure permanenti e utilizzare un kit per testare un prodotto di design fisico sotto il profilo dell’accessibilità e dell’usabilità simulando condizioni di cecità, daltonismo, ipovisione grave, sordità, disabilità motorie e cognitive. Non esiste, che io sappia, una procedura di analisi ben definita per gli oggetti fisici; sollecitato a realizzare una giornata di formazione per una classe dell’alta formazione artistica inerente design del prodotto (fisico), ho pensato di ipotizzare un kit per test di un prodotto di design fisico a cui ho dato il nome di…

‘COCORITO’ INCLUSIVE DESIGN TEST

…dato che l’oggetto che mi porto dietro è una scatola ‘magica’ che contiene tutto quanto necessario compreso un pappagallo di stoffa – da me rinominato ‘Cocorito’ – assolutamente perfetto per svolgere i vari test essendo:

  • colorato (adatto per verificare l’impatto sensoriale dei colori),
  • parlante (adatto per verificare l’impatto sensoriale del suono),
  • con un meccanismo da attivare e che gli fa ripetere quanto viene esclamato, eventualmente a gran voce (adatto per verificare le capacità di interazione con l’utente-tester).
un pappagallo colorato parlante, dei guanti molto grossi e ruvidi, dei tappi per le orecchie, delle app digitali che simulano ipovisione e daltonismi vari, una benda nera per gli occhi compongono il kit per i vari inclusive design test

Nel test vengono coinvolti più studenti che si rendono disponibili per utilizzare svariati accessori che simulano svariate tipologie di disabilità collaborando nella realizzazione dei seguenti…

step di analisi:

  1. utilizzare una benda per gli occhi per simulare la condizione di cecità avvalendosi di un sistema di visione assistita come Seeing AI oppure Lookout ma anche di un sistema di fotocamera con riconoscimento qr-code per capire le possibilità di utilizzo e interpretazione di eventuali codici qr (quick response) presenti sull’oggetto di design;
  2. dei tappi per orecchi (o altro che inibisce l’udito compreso l’utilizzo di proprie cuffiette audio personali ascoltando musica ad alto volume) per simulare la condizione di sordità durante l’utilizzo del prodotto di design avvalendosi, anche, di un’app di trascrizione automatica per cercare di percepire e capire cosa sta succedendo;
  3. simulare le difficoltà di utilizzo e interpretazione di una persona daltonica tramite l’app Chromatic Vision Simulator;
  4. simulare le difficoltà di utilizzo e interpretazione di una persona ipovedente tramite l’app tengo baja vision che simula vari disturbi di ipovisione provando in particolare il sintomo loss of visual acuity;
  5. utilizzare dei grossolani guanti da giardiniere per simulare problemi di sensibilità e coordinamento degli arti motori superiori;
  6. mettere un timer che scade dopo venti secondi per capire se un oggetto di design è comprensibile ed utilizzabile in tempi utili per neurodivergenti sottoponendo lo studente volontario ad una forte azione di disorientamento e disturbo (per ora ho utilizzato la videoproiezione ad alto volume dei fantastici doppiaggi di Pangallo) – per meglio dire l’utente dovrebbe avere a disposizione almeno dieci sessioni di venti secondi a disposizione per poter accettare, comprendere ed utilizzare l’interfaccia materica in maniera utile attraverso step di 20 secondi (i primi 20 secondi per capire che oggetto abbiamo di fronte, i successivi per capire a cosa è utile, i successivi per utilizzarlo ecc ecc) immerso in un ambiente stressante e distraente come potrebbe essere svolgere la prova distratto da un audio-video con volume e output video importanti;
  7. ovviamente a tutto ciò si deve aggiungere una capacità di analisi in termini di inclusive design che riguarda ancor più occorrenze di esigenze per caratteri speciali (ad esempio le intermittenze pericolose per le persone epilettiche che rappresentano circa l’1% della popolazione) per le quali si raccomanda un’attenta lettura di Inclusive design obblighi normativi e opportunità espressive nonché la possibilità di applicare questi test ad un qualsivoglia altro oggetto di design materico (informativo o funzionale).

A posteriori (giuro) ho scoperto che l’Università di Cambridge sta sperimentando un approccio di collaudo simile con l’Inclusive Design Toolkit che comprende test meno articolati ma utilizzando supporti di migliore qualità rispetto a quelli che io ho utilizzato fino adesso; The Vine Simulation Package è una soluzione tecnologica equivalente testata da associazioni di ipovedenti e ciechi dal 1986 mentre Envision Glasses è una soluzione AI-supported costosa ma promettente di ausilio per ipovedenti.

Test per valutare l’inclusività di una sala espositiva o altra tipologia di ambiente fisico

Possiamo trovare ispirazione dal Manuale di progettazione per l’accessibilità e la fruizione ampliata del patrimonio culturale edito dal Dipartimento Scienze Umane e Sociali Patrimonio Culturale del Centro Nazionale delle Ricerche e sintetizzare in estrema sintesi soluzioni per ambienti fisici all’insegna dell’#InclusiveDesign:

  • che i testi siano facilmente leggibili, evitando superfici e materiali lucidi che possano generare riflessi di luce;
  • i colori siano utilizzati in modo da consentire un buon contrasto tra testo e sfondo;
  • i pannelli vengano collocati in posizioni facilmente identificabili e ad altezze accessibili sia a livello visivo sia a livello tattile, anche per chi è su sedia a ruote, l’altezza per i pannelli a parete va dalla quota di 110 cm dal pavimento a 170 cm, le didascalie posizionate ad un’altezza di circa 140-150 cm;
  • il font sia tale da garantire una buona leggibilità del testo, un corpo di almeno 14 e lo stampato minuscolo con iniziali maiuscole;
  • usare tecniche base per la semplificazione dei testi ben definite nelle linee guida europee per rendere l’informazione facile da leggere e da capire per tutti per manufatti editoriali cosiddetti !Easy To Read (ETR) pensati per comunicare in senso generico con le persone neuro-divergenti;
  • figlia della scrittura “facile da leggere” sopra accennata la !CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) rappresenta una “modalità di fruizione dei contenuti tramite soluzioni altamente facilitanti a supporto o sostituzione di quelle scritte” che si concretizza in testo di tipo Easy To Read (ETR) a mo’ di didascalia o titoletti accompagnati da figure che possono essere icone, elementi grafici (ideogrammi, illustrazioni ecc.) o anche fotografie comunque costituite da rappresentazioni molto semplici con pochi elementi da comprendere e decifrare (in sintonia semantica con il testo di accompagnamento), il target di riferimento sono le persone neuro-divergenti ma anche personas rappresentate da bambini molto piccoli o altra utenza con scarsa dimestichezza nella comprensione della lingua scritta;
  • le icone risultano indispensabili, ad esempio per la segnaletica, per comunicare in maniera efficace e immediata con persone che hanno difficoltà con la lingua scritta (o con una particolare lingua scritta);
  • molto utili per le persone cieche o ipovedenti le audio-guide;
  • utilissime per le persone sorde le video-guide corredate da traduzione in lingue dei segni e sottotitoli;
  • per comunicare con persone cieche e/o sordo-cieche risultano molto utili le stampe 3D per l’esplorazione tattile; sensori capacitivi e tattili, Prevedere all’ingresso del museo/luogo della cultura una mappa tattile di orientamento che rappresenti i vari livelli del sito e/o un plastico della struttura al fine di consentire di esplorare il luogo nel suo complesso, valutare l’opportunità di corredare tale dispositivo con un audio descrittivo attivabile tramite !QR-Code (Quick Response Code magari anch’esso individuabile e riconoscibile a tatto), assicurare l’accessibilità della segnaletica in Braille fruibili in posizione eretta;
  • momenti così come appositi spazi in cui ci sia più silenzio e calma possibile aiutano sicuramente a preparare e/o rigenerare le persone con neuro-diversità, spazi e momenti dove magari è possibile beneficiare delle benefici in termini di inclusività delle procedure di interazione con le persone che visitano il museo, le cosiddette !Visual Thinking Strategies (VTS), e magari supportate dalle !PECS (Picture Exchange Communication System) ovvero un metodo che permette alle persone con scarse capacità comunicative di poter comunicare con le immagini..
un'ampia sala museale che adotta numerose soluzioni di inclusive design per migliorare l'accessibilità alle persone con disabilità: ascensori, percorsi tattili per non vedenti, segnaletica in Braille, porte ampie per l'accesso in carrozzina, illuminazione regolabile e mostre interattive con descrizioni audio