Contenuti brevi ma coinvolgenti

La selezione dei contenuti va effettuata non solo su principi di brevità oppure in termini decorativi ma pensando alla suggestione, al coinvolgimento e quindi alle riflessioni o addirittura alle azioni che potrebbero indurre.

Bella questa riflessione di Luca Rosati (che a sua volta si ispira ad atri autori come la scrittrice e blogger Yvonne Bindi) su quali parole scegliere per comporre i contenuti testuali delle nostre interfacce.

La scelta obbligata è quella di produrre poco, necessariamente, nell’era della compulsività piuttosto che dello scanning – che sostituiscono riflessioni e letture approfondite di un tempo – ma ciò non vuol dire che un testo (ma il ragionamento potrebbe essere efficacemente esteso al concetto più generico di contenuto) non debba essere di qualità e soprattutto capace di suggestionare, coinvolgere e addirittura chiamare all’azione, nel senso delle agognate interazioni e !conversioni.

Realizzare ed assemblare contenuti=parole che evocano colori, odori, immagini e suoni nella nostra testa vuol dire caratterizzare quanto da noi prodotto (sito web, app, ebook…) in maniera tale che non solo sia in grado di suggestionare il nostro interlocutore ma anche coinvolgerlo verso una qualsivoglia azione e, contemporaneamente, farsi notare ed indicizzare più efficacemente dalle entità artificiali che interagiscono con contenuti originali per presentarli in maniera più coinvolgente possibile ad interlocutori di bot, soocial network ed assistenti vocali.

In fondo, sintesi non vuol dire breve ma significa comporre, mettere insieme, in relazione ed è quello che le parole fanno da millenni (con l’aiuto della Rete da qualche anno a questa parte).

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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