l’Accessibilità evolve a favore anche dei videogiochi

Un prototipo di console di videogiochi per non vedenti è l’esempio di punta di come la tecnologia sta evolvendo ed è sempre più utile per superare molte barriere… a patto che il controllo rimanga ‘umano’.

In tempi di Covid le difficoltà di molti disabili sono ulteriormente aumentate in maniera anche insospettabile: pensate alle difficoltà, ad esempio, dei non vedenti che causa mascherina percepiscono con ancor più difficoltà suoni ed odori.

Per questo fa piacere la notizia di un gruppo di giovani sviluppatori che ha ideato Blind Console: un ausilio per non vedenti che grazie a vibrazioni e campi e campi sonori tridimensionali consente loro di video-giocare.

Il primo titolo sviluppato è ping-pong ed è straordinario vedere le emozioni di giovani non vedenti che giocano a ping-pong percependo vibrazioni (e quindi colpi alla palla) e posizionandosi nello spazio grazie a spazi sonori tridimensionali!

La tecnologia continua a sorprenderci e ad essere una robusta alleata di chi si occupa di accessibilità ma è importante ricordare come il fattore umano sia indispensabile: pensate ad esempio ai limiti e financo ostacoli che una tecnologia come la sottotitolazione automatica dei video per le sue, attuali, inesattezze implementative riconducibili non solo a traduzioni voce-testo imprecise ma anche all’impossibilità di descrivere ambienti visuali ed eventi sonori diversi dal parlato nonché imprecisioni di formattazione e attribuzione come l’incapacità di assegnare un’identità ricorrente a chi parla.

Il rimedio? Umanissimo ovvero l’impegno di creare caption/sottotitolazioni manualmente magari facendo riferimento all’esaustivo manuale della BBC British Broadcasting Corporation.

il logo di BLIND CONSOLE richiama la connessione con il linguaggio braille anche se in questo caso la percezione tattile fa riferimento a un linguaggio di sensazioni tattili non codificabile alfabeticamente: a riprova della cura di questo progetto anche a livello di suggestione comunicativa…

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Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

Autorizzato eventualmente dalla mia istituzione - Accademia di Belle Arti di Roma - posso erogare corsi di formazione online e in presenza, analisi tecniche e supporto per conformarsi alla normativa vigente in tema design della comunicazione accessibile. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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