PIKIMOV si definisce Online motion design and video editor ed è così apprezzato da moltissimi utenti che in tanti si sbilanciano nel definirlo un’efficace alternativa ad After Effects.
Gratuito, dichiara di non passare nessuna creatività alle AI anche perché non c’è nessuna procedura di upload file, rispettoso della privacy, funziona su qualsiasi sistema operativo MacOS, Windows ma anche Linux, basta avere un browser come Chrome o Edge e il gioco è fatto!
Entusiasmo alle stelle da chi privilegia lavorare con corredo tecnologico supportato da procedure cloud (come nel caso dei chromebook), da parte di chi ama l’interoperabilità tecnologica (me compreso anche se dispiace per l’incompatibilità con FIrefox) e ovviamente da parte di chi ha bisogno di “risparmiare”.
Tutto perfetto? Insomma… un futuro un po’ dispotico, oltre che distopico, in cui siamo completamente dipendenti da risorse online (le AI insegnano…) un po’ dovrebbe spaventarci e, personalmente, prediligo diffondere una cultura dell’open-source e dell’interoperabilità tecnologica sottoponendo ai miei studenti la possibilità di una serie di software multi-piattaforma open source da installare sulla propria macchina per incombenze in ottica graphic design.
In realtà non è solo una questione ideologica ma una forma di auto-tutela che dovrebbe essere presa in seria considerazione da tutte/i coloro che non vogliono essere completamente dipendenti dagli Dei del Cloud… mi sono personalmente trovato a dover supportare del personale in alcuni uffici che si sono ritrovati in seria difficoltà in quanto il pacchetto Adobe funzionava solo online e la connessione non era temporaneamente disponibile; inoltre c’è una questione di ricerca dell’autonomia, anche in ambito tecnologico, che dovrebbe essere presa in seria considerazione come soluzione di “salute pubblica” in un periodo in cui dipendenze e speculazioni economiche online si basano appunto su meccanismi di assoluta dipendenza dagli Dei del Cloud in una maniera non troppo diversa da come gli antichi greci e romani si sentivano al tempo stesso riconoscenti ma anche succubi dai loro Dei che immaginavano sopra le ‘nuvole’…

